Caro amico ,
Dopo un lungo lavoro siamo finalmente arrivati alla sottoscrizione di un accordo “storico” tra comune e privati per la creazione del primo anello sentieristico completamente attrezzato con segnaletica, punti pic nic, ecc. che, attraversando mulattiere e crinali, unisce Diano Arentino, Pizzo d’Evigno, discesa al paese di Evigno e ritorno a Diano Arentino. Purtroppo l’accordo, sancito in adesione al bando del GAL (Gruppo di Azione Locale) alla fine è stato sottoscritto dallo scrivente, in qualità di presidente dell’unico Consorzio attivo sul territorio, e dall’azienda di mio figlio che è rimasta sola tra quelle inizialmente interessate a voler sostenere il partenariato. Questo comporta un notevole carico monetario da dover anticipare perchè il contributo viene erogato solo a fine lavori e previa presentazione delle fatture quietanzate, ma di sicuro non ci ha dissuaso dal partecipare comunque, visto che alla fine per noi si tratta sempre di fare impresa (tutti gli interventi GAL ricevono un contributo che va dal 100% del consorzio ad oltre il 60% del privato) in modo non dislocato da un ideale, cosa che ci contraddistingue sempre…
A tutti quelli che credono veramente nella vera riqualificazione del territorio NOI DI AGRISPORT CHIEDIAMO un piccolo contributo volontario per coprire le spese vive del consorzio, soprattutto la fidejussione che il Comune chiede a garanzia del suo intervento, ma in particolare ci interessa dare veramente inizio ad un progetto che oltre all’obiettivo in sé ne deve assolutamente inglobare diversi altri fondamentali per un progetto che rappresenta il primo importantissimo passo per creare una vera rete sentieristica del comprensorio:
1) sensibilizzare le Amministrazioni degli altri Comuni del Comprensorio a fare rete, approcciare i futuri bandi e rinvigorire un turismo spento che deve avvalersi dei presupposti di altre realtà (vedi il Finalese) in cui la costa e l’entroterra viaggiano a braccetto e rendono complementari le reciproche peculiarità raggiungendo un turismo di qualità che riempe soprattutto le stagioni “morte”.
2) convincere i privati che l’impegno in un partenariato non ha un “rischio d’impresa” superiore a tutte le forme d’investimento privato, ma anzi può apportare vantaggi migliorativi sia in termini di ricavo diretto (contributo economico ricevuto a fine lavori), sia in termini di ricavo indiretto (sfruttamento, a livello d’immagine, dell’investimento pubblico).
3) stimolare tutte le associazioni amanti del turismo naturalistico-sportivo (trekking, mountainbike ecc.) a conzorziarsi in modo formale e organizzato per accedere a vie di finanziamento istituzionali e vedere finalmente remunerati i costanti sforzi profusi per rendere praticabile un sentiero, una pista e molto altro…
4) imitare molte realtà non solo di regioni storicamente molto avanti nel turismo outdoor (Trentino, Veneto, Toscana ecc.), ma anche di luoghi del basso Piemonte che recentemente hanno fatto passi da gigante e hanno capito che l’unione fa la forza ed è gravemente penalizzante coltivare il proprio orticello senza valutare e sfruttare tutte le opportunità che implica il confrontarsi, collaborare, consorziarsi… occorre finalmente capire che se oggi io guadagno 3 e tu 4 è sempre meglio che 0 entrambi e magari domani sarà il contrario, ma la macchina così procede e produce.
Ti chiedo di divulgare il progetto e le necessità di avere un contributo non tanto in termini economici (certo non lo disdegnamo!), ma in particolare per creare finalmente una rete di operatori che lavorino all’unisono per dare forma ad un turismo globale, di qualità, aperto all’innovazione e al costante confronto.
Resto a disposizione per ogni tua necessità di ulteriore chiarimento, ti ringrazio e ti saluto
Il team di AGRISPORT e il CONSORZIO STRADE INTERPODERALI DI EVIGNO